Danimarca felix, tra trolls e l'arte della hygge

Danimarca felix, tra trolls e l'arte della hygge
di Francesca Spanò
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Martedì 2 Maggio 2017, 09:30 - Ultimo aggiornamento: 4 Maggio, 10:32

Paesaggi pittoreschi che fanno da cornice a leggende surreali, sono un must nei paesi nordici come la Danimarca. Di storie da queste parti se ne raccontano parecchie e a farla da padrone ci sono spesso i Trolls, personaggi super colorati considerati dei veri portafortuna. Secondo alcuni, sono gli stessi che infondono pace agli abitanti, tanto da aver fatto guadagnare negli ultimi 40 anni a questo tratto di mondo l’appellativo di Paese più felice del mondo. 
 

 

La storia, il mito
 
Tutto ha avuto inizio negli anni 30 a Gjøl, un piccolo villaggio di pescatori che si trova nell’estremo nord. Qui si trovava un intagliatore che aveva scarse disponibilità economiche, ma decise ugualmente di preparare un regalo per la figlia Laila. Utilizzò il legno del posto e creò un trolls a sua immagine. Per i capelli prese della lana e lo considerò da subito un simbolo di felicità. La Bambola Trolls era nata nell’immaginario dell’uomo come un omino del tutto differente dai miti Scandinavi tradizionali. Doveva sorridere e non avere il classico musone e l’aria poco raccomandabile. Il nuovo cadeau della bambina riscosse immediato successo. Utilizzando le materie prime del luogo Thomas lasciò libera la fantasia fino a quando, negli anni Cinquanta, iniziò la produzione vera e propria. Nel 1963 è stato considerato il Giocattolo dell’anno dall’Associazione Statunitense dei Giocattoli. Pochi mesi dopo, la prima donna pilota che ha attraversato il Pacifico, Betty Miller, portò il portafortuna all’incontro con il Presidente John F. Kennedy per la sua celebrazione alla Casa Bianca. Da allora la sua fama non è mai diminuita.
 
Dai Trolls al quotidiano: il segreto della felicità dei danesi
 
Da quattro decenni la Danimarca vince il World Happines Report, una classifica a tema stilata annualmente dall’Onu. Ma come fanno a stare tanto bene coloro che vi abitano? Si tratta di qualcosa di generico, o hanno un segreto che sarebbe bene conoscere? Uno dei segreti si chiama certamente "hygge". Si tratta di una parola ormai di uso comune, che venne usata nella lingua scritta verso la fine del XVIII secolo e si è piano piano radicata nella cultura tanto da essere persino difficile da tradurre. Significa condividere i piaceri della vita, creare una atmosfera intima e accogliente, chiacchierare delle piccole cose. Insomma, trovare gioia in tutto quello che si fa, con semplicità.

Photo Credit: Visit Denmark
 
 
 

 

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