Belgio, la città fiamminga di Gent si accende con il Light Festival

Festival delle luci (VisitGent)
Festival delle luci (VisitGent)
di Sabrina Quartieri
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Lunedì 22 Gennaio 2018, 12:13 - Ultimo aggiornamento: 1 Febbraio, 14:31

È all’ora del crepuscolo che Gent inizia a brillare e a svelare, angolo dopo angolo, il suo affascinante profilo di cittadina medievale, facendolo rispecchiare nell’acqua in tutta la sua luce. Elegante e vibrante, questa deliziosa località delle Fiandre, in Belgio, dall’atmosfera fiabesca, grazie a un accurato Piano di illuminazione urbana, ogni sera regala romantiche passeggiate ai suoi abitanti, che rincasano dopo il lavoro. Ma è durante gli ultimi giorni di gennaio, che la luce imprigionata nel buio del Nord viene liberata, facendo sì che Gent si trasformi in un museo a cielo aperto di opere d’arte colorate e luminosissime.
 

 

L’occasione è l'attesissimo “Light Festival”, che torna in città per la IV volta dopo tre anni dall’ultima edizione. Grande novità del 2018, l’itinerario della manifestazione che interesserà, come da tradizione, il centro storico e il quartiere cosiddetto “delle arti”, ma per la prima volta si aprirà anche a quella parte più periferica di Gent che svela il suo passato industriale. La kermesse che dà spazio a sculture di luce, proiezioni, video mapping, installazioni, opere d’arte interattive e light graffiti, partirà mercoledì 31 gennaio e terminerà domenica 4 febbraio prossimi.

Sarà quindi previsto un giorno in più rispetto al passato, per un tour, interamente gratuito, che promette di stupire e che si affronta facilmente muovendosi a piedi. Tutte le sere del “Festival della Luce”, dalle ore 19 (tranne la domenica che si comincia alle 18) e fino alla mezzanotte, si potranno ammirare ben 39 opere luminose di arte contemporanea, espressione di tradizione e modernità, firmate sia da talenti locali, che da artisti internazionali.
 
Se 22 creativi sono del Belgio - non meno di 17 provengono dalla stessa Gent – gli altri 15 arrivano da altri Paesi. Tra questi, si contano cinque francesi, tre olandesi, due tedeschi e altrettanti britannici, un americano, un estone e un ungherese. Il lungo percorso di oltre sei chilometri, non ha un punto di partenza particolare, ma l’area coinvolta va da “Sint-Pietersplein” fino al “Baudelohof”, passando per il “MIAT” e lo “Zonder-Naampark”. Questi ultimi due, punti di riferimento per i locali e non solo in ogni momento dell’anno, diventano un vero “must” durante i giorni del festival: se sui muri del “Museo di Archeologia Industriale e del Tessile”, a fine gennaio, andrà in scena una continua metamorfosi di forme tra luci e colori firmata Mader Wiermann da Berlino, le pareti e i silos della centrale elettrica che sorge accanto all’amatissimo parco cittadino saranno animati da immagini e suoni, in un dj set dal vivo di Milosh Luczynski, apprezzato artista parigino.
 
Ma oltre a questi spazi, sono tanti gli angoli che faranno brillare Gent grazie alle opere esposte. Capolavori tra i più svariati, come il viaggio in 3D attraverso la città, proiettato sulle facciate del “Sint-Pietersplein”; un’installazione colorata che non appare mai allo stesso modo agli occhi del visitatore; una nuvola luminosa di 200 nidi che incoraggia a pensare a quanta energia viene sprecata ogni giorno; l’intrigante illusione ottica fatta di LED e fili di nylon, riprodotta nel giardino del castello di Gerald The Devil, o anche le demo interattive, tutte da sperimentare, realizzate dai ricercatori esperti di luce dell’università del posto. E non è un caso che sia proprio la località nel cuore del Belgio a ospitare il “Light Festival”, organizzato dalla Città di Gent Dipartimenti Eventi e Cultura, in partnership con l’Autorità portuale di Gent, la rinomata università locale e Eandis. Questo territorio, infatti, vanta una lunga tradizione di attenzione nei confronti dell’illuminazione urbana, in particolare per gli spazi pubblici. Fatto che ha portato a Gent prestigiosi premi internazionali.
 
Dopo aver visitato il grande museo luminoso a cielo aperto, grazie a una mappa creata ad hoc e ad un'app dedicata, ci si può godere la città con un tour più tradizionale. Gent, infatti, è rinomata per i profili gotici del Belfort, delle Chiese di San Nicola e di San Michele, e della Cattedrale di San Bavone, dove viene conservato il “Polittico dell’Agnello Mistico” di Jan e Hubert Van Eyck, capolavoro della pittura fiamminga. Non da meno, in quanto a bellezza, è l’imponente Castello dei Conti, un maestoso maniero che scruta i vicoli del Patershol, antico quartiere medievale ricco di ristoranti e graziosi negozi, dove è piacevole concedersi un giro tra soste gourmet e shopping. Gent inoltre regala uno dei panorami da cartolina più belli, quello che si apre dalle rive Graslei e Korenlei, cuore della località alla confluenza del Leie e del Lieve.
 
Per quanto riguarda “L'Adorazione dell'Agnello Mistico”, è bene sapere che il capolavoro dei fratelli Van Eyck, creato nel XV secolo, è l'orgoglio e il vanto artistico della città. Ma essendo anche l’opera d'arte più rubata della storia, alcuni suoi pezzi al momento sono in fase di restauro, e quindi si possono ammirare solo nel laboratorio del “Museo delle Belle Arti” (le parti già sistemate sono invece esposte nella Cattedrale di San Bavone). Continuando il tour, vale la pena raggiungere lo “Stadshal”, il mercato comunale ospitato in un edificio moderno costruito nel 2012. Da non perdere poi il museo di arte moderna “SMAK”, che si trova di fronte al palazzo delle Belle Arti. Ma Gent è anche “Città Creativa della Musica” per l’Unesco. Qui le kermesse e gli spettacoli non mancano mai, anche se l’appuntamento più atteso è quello con le “Feste di luglio”, che durano ben 10 giorni.

L’offerta è ricca tutto l'anno, tra teatri dell'opera, centri culturali come il “Vooruit” e festival, dall'innovativo e al contempo classico “OdeGand” all’audace e alternativo “Boomtown”. Per chi ama la musica dal vivo nei bar e nei locali, i posti giusti da frequentare sono il “Kinky Starper”, con il ritmo vibrante delle chitarre, il “Café Video” per un sound fresco e l'“Hot Club de Gand” per un jazz inebriante. Passando al gourmet, con l’istituzione del “Veggie Thursday”, ogni giovedì in città si rinuncia alla carne in favore delle tante proposte veg di ristoranti, mense e bar. Ed è grazie a questa abitudine che, in quel giorno, si riesce a produrre una minore quantità di CO2 nell'aria. L’iniziativa si basa sulla coraggiosa decisione del Comune di fare propria la proposta di Tobias Leenaert, presidente dell’organizzazione vegetariana EVA. L'idea si è rivelata un forte stimolo per gli chef locali, che hanno iniziato a elaborare piatti e abbinamenti nuovi. Per conoscere tutti i posti che hanno aderito, basta aprire questa pratica cartina. Per raggiungere Gent, bisogna prendere il treno dal Bruxelles National Airport. È diretto e la corsa dura circa un’ora. Per maggiori informazioni, cliccare su www.visitflanders.com/it

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