Gli investigatori sono intervenuti sul posto su segnalazione della figlia della vittima che aveva trovato il padre in salotto, in stato di torpore e l’appartamento a soqquadro. L’anziano è stato accompagnato presso il pronto soccorso dell’ospedale di Tivoli, dove le analisi hanno confermato la presenza nel sangue di “benzodiazepine” che hanno un noto effetto rilassante, ipnotico ed anestetico ma che se assunte in dosi importanti diventano un potente e rapido sedativo che, al risveglio, può lasciare storditi e con ridotte capacità psicomotorie per diverse ore.
Una volta ripresosi, l’anziano ha raccontato ai militari come aveva conosciuto la giovane, descrivendola con dovizia di particolari e fornendo ai Carabinieri l’utenza telefonica che la ragazza gli aveva lasciato al loro primo incontro.
Sono quindi scattate le indagini che nel giro di pochi giorni hanno consentito di identificare la presunta autrice della rapina. Gravi e concordanti gli indizi a carico della donna che oltre ad essere stata riconosciuta dalla vittima è stata trovata in possesso, nel corso della perquisizione domiciliare, di una confezione di “Rivotril” farmaco contenente il medesimo principio attivo trovato nel sangue della vittima. Sono quindi scattate le manette e la giovane è stata associata al carcere di Roma Rebibbia con l’accusa di rapina aggravata.