«Il salvataggio di vite umane ha reso prestigio» all'Italia dice Sergio Mattarella mentre la nave con 62 migranti salvati al largo della Libia entra a Pozzallo e Matteo Salvini, non potendo chiudere i porti ad un'imbarcazione italiana, ringrazia per la seconda volta in meno di una settimana la Cei per aver dato la disponibilità ad accogliere i migranti e riparte all'attacco dell'Ue. «La stessa Europa che manda lettere al governo italiano - mette nero su bianco il Viminale - continua a ignorare le richieste d'aiuto di Italia e Malta, lasciate sole a fronteggiare gli sbarchi».
Il presidente della Repubblica parla ad una rappresentanza della Marina Militare, che assieme alla Guardia Costiera in questi anni ha fatto ben più del possibile per tentare di ridurre il numero di morti e dispersi nel Mediterraneo. «La vostra azione - dice Mattarella - è l'azione che garantisce la sicurezza del nostro Paese, dei suoi mari e delle sue coste sotto ogni profilo: la sicurezza in generale, il mantenimento della pace, la sicurezza della libertà di navigazione e dei commerci, la sicurezza delle infrastrutture, il salvataggio di vite umane, in questi anni con molta intensità, che ha reso prestigio al nostro Paese».Il nostro team è a #Pozzallo dove stanno per sbarcare le 62 persone tratte ieri in salvo dalla nave #Asso25 pic.twitter.com/2yI6UzTEjO
— UNHCR Italia (@UNHCRItalia) 7 giugno 2019
Parole che arrivano fin sul molo di Pozzallo dove sbarcano i 62 migranti - sessanta uomini e due donne provenienti da Costa d'Avorio, Gambia e Senegal - salvati ieri, mentre il gommone su cui viaggiavano si stava inesorabilmente sgonfiando, da Asso25, un rimorchiatore in servizio presso le piattaforme petrolifere a poche decine di miglia dalle coste di Tripoli. Il soccorso, fanno sapere dal Viminale, è stato gestito in collaborazione tra l'Italia e Malta «in piena sintonia». Una novità assoluta visti gli attriti degli ultimi mesi. La Valletta, che aveva già soccorso centinaia di migranti, ha chiesto un supporto e da Roma è arrivato il via libera a dirottare Asso25, la nave al momento più vicina.
«Questa operazione - dicono dal ministero - conferma la doverosa attenzione per la tutela della vita, la proficua collaborazione con Malta e l'assenza di pregiudizi nei confronti di navi private che accettano il coordinamento degli Stati». Una stoccata alle Ong che Matteo Salvini non amplifica, preferendo invece ringraziare la Cei con la quale ha firmato un protocollo domenica scorsa in occasione dello sbarco di un centinaio di migranti soccorsi dalla Marina Militare. «I pochi che riescono ancora ad arrivare - dice - saranno a carico della Cei, accolti a spese del Vaticano e dei vescovi italiani, che ringrazio. Così ognuno fa la sua parte».
L'intesa, in realtà, si attiva di volta in volta e prevede che, in caso di necessità, la Cei si farà carico di reperire strutture presso le Caritas locali o altre associazioni, cui spetteranno poi i singoli accordi con le prefetture.