Presunto favoreggiamento della prostituzione a Lecce: nuovo processo per giudice e poliziotta

Il Tribunale di Lecce
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Lunedì 6 Giugno 2022, 19:46 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 20:24

A un nuovo processo penale il compito di stabilire se favorirono o meno l'attività di due prostitute ospitate nel 2016 nella loro casa vacanze del centro di Lecce. Il giudice della sezione civile della Corte di Cassazione, Giuseppe Caracciolo, 64 anni, del posto, e la poliziotta Pasqua Biondi, 58 anni, di Brindisi, sono stati rinviati oggi a giudizio dal giudice per l'udienza preliminare del Tribunale di Lecce, Angelo Zizzari: prima udienza il 6 luglio davanti alla prima sezione.

Assolti due anni fa

Ancora un processo per la coppia finita nei guai a luglio del 2016 con il sequestro della casa-vacanze nel corso dell'inchiesta condotta dal pubblico ministero della Procura di Lecce, Maria Vallefuoco, e dai poliziotti della Squadra Mobile.

Da un processo intanto sono stati entrambi assolti, il giudice Caracciolo e la poliziotta Biondi,  quello in appello del 19 dicembre del 2020 che annullò la condanna ad un anno di reclusione inflitta in primo grado con le accuse di sfruttamento della prostituzione e di locazione di casa di prostituzione. Nel processo al via fra poco meno di un mese, invece, dovranno difendersi dall'ipotesi di reato di favoreggiamento della prostituzione, accusa che - fece osservare l'avvocato difensore Ladislao Massari nel primo processo - non poteva essere contestata perchè non contemplata nel capo di imputazione. E mancava anche nel processo al via il 2 marzo davanti ai giudici della seconda sezione penale, fece osservare il difensore. Tant'è che fu accolta la richiesta di restituire gli atti in Procura e dare il via alla procedura con passaggio da una nuova udienza preliminare.

Interrogatorio in udienza

Oggi intanto il giudice Caracciolo si è sottoposto all'interrogatorio per cercare di dimostrare che i servizi accessori della loro casa-vacanze non erano in nessun modo indicativi della volontà di agevolare l'attività di prostituzione di quelle due ragazze ospiti nel 2016: garage, video citofono, servizio navetta per l'aeroporto e la stazione ferroviaria. Servizi offerti a tutti gli ospiti - ha ribadito l'imputato - che fossero a Lecce per vacanza o per lavoro ma non certamente - perlomeno loro non erano consapevoli - per prostituirsi. Tuttavia è stata rigettata la richiesta dell'avvocato Massari di una sentenza di non luogo a procedere, accolta invece l'istanza di rinvio a giudzio del pubblico ministero Erika Masetti.

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