Toscana, sempre più donne in viaggio da sole: ecco il progetto Benvenute

Il piano di promozione della Regione ha come cardine l’incontro con le artigiane e le imprenditrici del territorio

Toscana, sempre più donne in viaggio da sole: ecco il progetto Benvenute
di Stefano Ardito
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Mercoledì 27 Settembre 2023, 11:13 - Ultimo aggiornamento: 28 Settembre, 07:41

Nell’estate del 2022 la geografia dell’Italia archeologica è cambiata.

Nelle piscine termali di San Casciano dei Bagni, nel sud della Toscana tra la Val di Chiana e l’Amiata, un team di archeologi ha riportato alla luce 24 splendide statue di bronzo alte un metro, realizzate tra il I e il II secolo avanti Cristo, e 6.000 monete d’oro, argento e bronzo. Per gli esperti le statue sono “capolavori dell’antichità”, e il loro ritrovamento è “uno dei più significativi del Mediterraneo”. Nel santuario, al tempo di Etruschi e Romani, si veneravano soprattutto divinità femminili come l’egizia Iside e Igea, la dea greca della salute e dell’igiene. Le monete e gli ex-voto lasciati dai fedeli nell’acqua erano per loro.

ITINERARI

L’archeologia al femminile, insieme all’arte, all’artigianato, al benessere e alla cura del corpo, alla viticoltura e alla vacanza sportiva in bici o sui Cammini, è uno dei temi del progetto “Benvenute”, che la Regione Toscana ha lanciato per accogliere le viaggiatrici provenienti dall’Italia, dall’Europa e dal mondo. I dati dell’Unwto, l’Organizzazione mondiale del turismo, mostrano che le donne viaggiano sempre più spesso da sole. «Pensare un’iniziativa dedicata alle viaggiatrici di tutto il mondo significa confermare che l’offerta turistica pone al primo posto il benessere dei propri ospiti - afferma Francesco Tapinassi, direttore di Toscana Promozione Turistica - Quello delle donne è un pubblico particolarmente attento e informato sensibile alle piccole e grandi novità e in perfetta sintonia con alcuni valori quali autenticità e sostenibilità». In Toscana, le donne in viaggio da sole erano numerose già tra il Sette e l’Ottocento, nei secoli del Grand Tour. Oggi, a Firenze come nelle colline di Siena e di Lucca, sulla costa e tra i boschi dell’Appennino, le donne-viaggiatrici incontrano le imprenditrici del turismo, che sono da tempo maggioranza nel settore. Donne che vivono e promuovono il loro territorio con alberghi, ristoranti, agriturismi, e botteghe. L’artigianato infatti in Toscana fa parte del patrimonio storico, artistico ed economico della regione. E un numero sempre maggiore di donne costella questo universo soprattutto a Firenze, donne che hanno ereditato l’attività di famiglia o che hanno intrapreso un’attività moderna.

LA STORIA

Per sottolineare il suo impegno, Toscana Promozione Turistica ha ideato una serie di itinerari (www.visittuscany.com) e redatto una carta dei valori in sei punti. Ognuno di questi è stato accostato a una figura femminile che ha dato molto al territorio toscano. L’elenco inizia con la poetessa livornese Fortunata Sulgher Fantastici (1755-1824), accolta nell’Accademia dell’Arcadia con lo pseudonimo di Temira Parraside. La principessa Caterina de’ Medici (1519-1589) rappresenta l’accoglienza e l’empatia, perché la sua corte era luogo di incontro e di tolleranza religiosa. Alla gentildonna Simonetta Vespucci (1453-1476) è abbinato il tema del benessere. Per lei perse la testa Lorenzo il Magnifico, che le dedicò molti versi. Ricorda il rapporto della cultura toscana con l’Europa la nobildonna belga Luisa di Stolberg-Gedern (1752-1824), contessa d’Albany, che fu compagna di Vittorio Alfieri ed è sepolta accanto a lui in Santa Croce. Lo stesso vale per Florence Nightingale (1820-1910), nata in riva all’Arno da genitori inglesi, madre della moderna scienza infermieristica. A lei è associato il concetto di sicurezza. Infine, il personaggio più importante Anna Maria Luisa de’ Medici (1667-1743), collezionista al servizio della comunità. Fu lei, ultima rappresentante del suo casato, a firmare nel 1737 il patto che cedeva al Granducato i tesori artistici messi insieme dalla famiglia in tre secoli.

LE ESPERIENZE

Elena Baistrocchi è l’anima della Fondazione Arte della Seta Lisio (www.fondazionelisio.org), il setificio fondato nel 1908 da Giuseppe Lisio, che Gabriele d’Annunzio definì “tessitore di ogni i colore”.

E'i un luogo magico che permette di immergersi nell'antica tradizione del tessere a mano seta e preziosi. I telai manuali dell’Ottocento sono affidati a maestri tessitori che lavorano come una volta.

Si occupa di seta anche Elisabetta Bardelli Ricci dell’Antico Setificio Fiorentino (https://anticosetificiofiorentino.com), fondato nel 1786, dove si conserva un orditoio realizzato su disegno di Leonardo da Vinci. Le 15 donne dello staff hanno creato la casula in damasco e tela di seta donata a Papa Francesco, per la sua visita pastorale a Firenze nel 2015.

Grazie a Cecilia Falciai e alle sue Decorazioni artistiche a Scagliola e Mosaico (www.ceciliafalciaiscagliola.com) si conservano la scagliola, una tecnica tardo-rinascimentale di intarsio, e il mosaico. Cecilia ha imparato dal padre la tecnica del mosaico fiorentino in marmo e pietre dure, e oggi decora anche su legno eseguendo laccature e doratura. La sua è una “bottega aperta”, dov’è possibile assistere alla lavorazione.

I pittori del Medioevo avevano trovato nel rosso d’uovo il legante per creare opere brillanti e smaltate. E’ quello che fa la pittrice Veronica Balzani (www.veronicabalzani.eu) nel suo laboratorio vicino al Museo del Bargello. Stessi materiali usati dai pittori di una volta, stessi colori come lapislazzuli azzurrite e cocciniglia. Una sua miniatura, nel 2008, è stata donata al presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Con Silvia Logi (www.silvialogiartworks.com), il mosaico si declina in nuove originali tecniche, che consentono di utilizzare materiali naturali e riciclati. I soggetti sono famiglie e paesaggi toscani. L’artista ha partecipato al progetto "Beatrice incontra Dante", per i 700 anni dalla morte del poeta. Le opere sono state esposte a Ravenna e Firenze, le città della nascita e della morte di Dante.

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