Joe Biden crolla sempre più nei sondaggi che indicano il gradimento degli statunitensi. Il suo rating complessivo è passato dal 50% di giugno al 44%, trascinato verso il basso dalla disapprovazione di due americani su tre per la gestione caotica del ritiro dall'Afghanistan. Si tratta dell'ultimo sondaggio di Washington Post-Abc News il Giù anche il consenso per la gestione della pandemia, dal 62% di fine giugno, quando assicurava che il Paese era vicino a dichiarare «l'indipendenza dal virus» per il 4 luglio, all'attuale 52%. La maggioranza degli americani lo boccia anche sull'economia: dal 52% positivo di aprile al 45% di oggi.
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A look at Pres. Joe Biden's job approval ratings in recent polls. #MTP @Yamiche: "These numbers underscore a real fact. That presidents try to create agendas, but real life events and circumstances actually define their agendas." pic.twitter.com/7wZFZPPihH
— Meet the Press (@MeetThePress) September 5, 2021
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America si avvicina all'11/9
L'America si avvicina all'11 settembre nel timore di un nuovo attentato e nelle città più a rischio è già scattato lo stato di allerta rafforzata, a partire da New York.
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Lo spettro Isis-K
Ed ora potrebbe riorganizzarsi in Afghanistan dopo la presa del potere dei talebani, che avevano ospitato i suoi militanti a fine anni '90. Per questo, già alla vigilia della caduta di Kabul a metà agosto, il segretario alla Homeland security Alejandro Mayorkas ha lanciato una allerta per la «rafforzata minaccia» negli Usa di attacchi terroristici in vista del 20esimo anniversario dell'11/9. Una minaccia che include il terrorismo domestico ma soprattutto legata a «quelli ispirati o motivati da terroristi stranieri e altre influenze straniere maligne», come Al-Qaida. Attori che «stanno sfruttando sempre di più i forum online per influenzare e diffondere narrative estremiste e promuovere attività violente». Ma non è solo lo spettro di Al-Qaida a far paura. C'è anche quello dello Stato Islamico e delle sue filiali, come l'Isis-k, che ha rivendicato il recente attentato di Kabul nel quale sono morti 13 soldati americani e circa 200 civili afghani. E l'eliminazione show nel 2019 del leader dell'Isis Abu Bakr al-Baghdadi in Siria da parte di Trump non basta a cancellare le preoccupazioni. Più che di un attentato in grande stile, si teme l'azione di qualche individuo radicalizzatosi in America. O di un infiltrato. Come successo del resto nel dicembre 2019 nella base navale Usa di Pensacola in Florida, dove Mohammed Saeed Alshamrani, un ufficiale dell'aviazione saudita in addestramento, ha ucciso tre persone prima di essere eliminato da due agenti. A distanza di mesi l'Fbi ha scoperto che era rimasto regolarmente in contatto per anni con Al-Qaida, anche la notte prima del suo attacco, postando messaggi ostili contro gli Usa. Dopo il ritiro dall'Afghanistan, Joe Biden ha promesso di continuare la lotta al terrorismo nel mondo senza più boots on the ground ma con capacità 'over-the-horizon', ossia con tutti i mezzi che offre oggi la tecnologia, dai droni ai satelliti. Ma dovrà evitare anche fallimenti nei monitoraggi del terrorismo che si annida in casa.
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