Vienna insolita e golosa: locali e menu... prima della Sachertorte

Il dolce viennese per antonomasia: la Sachertorte
Il dolce viennese per antonomasia: la Sachertorte
di Anna Franco
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Martedì 28 Maggio 2013, 15:24 - Ultimo aggiornamento: 31 Maggio, 01:15
Che per conoscere davvero un luogo si debba anche sperimentare la sua cucina non certo una novit. Diciamo che a Vienna un compito tutt’altro che arduo e indubbiamente molto piacevole.




La vita sociale si è spesso svolta attorno a un tavolo e tutt'ora i caffè rivestono un ruolo centrale. La città, poi, risente, tra piatti e posate, del ruolo che ha avuto nella storia e, come capitale dell’ex impero austro-ungarico, si nutre ancora (è proprio il caso di dirlo) di cibo che aveva origini nelle diverse parti del regno.



Di konditorei, i caffè-pasticcerie nelle quali è estremamente piacevole rifugiarsi d’inverno e che nella bella stagione invadono coi loro tavolini le strade del centro, Vienna è disseminata. Impossibile non visitare il Cafè Sacher (aperto fino alle 24,00), proprio di fronte all’Opera, dove si gusta la vera Sachertorte da accompagnare a un caffè melange (il nostro cappuccino) o da un più impegnativo café MarieThérèse, al Gran Marnier. In due si possono spendere dai 20 ai 30 euro, ma l’atmosfera è imperdibile, il tempo si ferma ed è anche possibile acquistare tanti golosi souvenir. Da segnalare che la famosa torta, la cui ricetta è tuttora segreta, si può anche comprare online, al ritorno, e arriverà fresca e cremosa a casa in pochi giorni, imballata nella sua classica scatola di legno, che ne preserva la fragranza.



Il Cafè Sacher era una delle pasticcerie fornitrici della casa imperiale asburgica. Le altre sono Heiner, Lehmann, Sluka, Zum Schwarzen Kamel. Non mancano nemmeno Gerstner (Kämterstrasse 13-15), dove ai piatti dolci si alternano quelli salati, ma dove è consigliatissimo l’apfelstrudel accompagnato da crema calda alla vaniglia il cui unico difetto è che prima o poi termina, e Demel. Questa konditorei a due passi dall’Hofburg è caratterizzata da vetrine artistiche che sono spesso oggetto di foto da parte dei turisti. Meglio accomodarsi al primo piano, nella sala non fumatori, e mentre si salgono le scale di legno ci si può fermare ad ammirare il laboratorio di pasticceria, dove fare dolci assume l’aspetto di un rito fuori dal tempo e dallo spazio. Nelle sale arredate come un tempo, le torte, da accompagnare preferibilmente all’Anna Demel cafè, sono esposte su un carrellino tutto da ammirare prima ancora con gli occhi.



Fin qui, però, si è presa in considerazione solo la colazione o lo spuntino di metà pomeriggio e occorre premettere, per chi già non lo sapesse, che la cucina austriaca non è esattamente leggera.



Uno dei piatti tipici, molto amato anche dall’imperatore Francesco Giuseppe è il Tafelspitz (manzo bollito con verdure e salsa di rafano). La pietanza, che ha ascendenze italiche, viene cucinata e servita un po’ dovunque e ogni ristorante, bisogna dire, la cucina a suo modo. Uno dei più gustosi Tafelspitz si assapora da Lindenkeller (Rotenturmstrasse 12). Qui una cena per due persone, bevande incluse, costa sui 55 euro. Prezzo simile anche in uno dei più antichi ristoranti di Vienna, Griechenbeisl (Griechengasse 9). Il locale risale addirittura al 1447 e il consiglio è di prenotare un tavolo nella sala Mark Twain, dove le pareti sono coperte dagli autografi di tanti personaggi noti, tra i quali anche quello dello scrittore che dà il nome alla piccola stanza.



Atmosfera decisamente più informale e prezzi più contenuti (sui 20 euro in due) da Esterhazykeller (Haarhof 1), antica birreria ungherese. La procedura per mangiare è simile a quella di una tavola calda. Il pasto, infatti, si ordina direttamente al bancone a sinistra dell’entrata e poi si cerca un posto dove sedere, chiedendo da bere al cameriere. In tema di birrerie, imperdibile è Salm Baüer (nei pressi del Belvedere), dove la birra è prodotta artigianalmente. Consigliati: la bruschetta al mosto di birra, la zuppa di mosto e lo stinco di maiale. Per gli amanti del gulash ce n’è per tutti i gusti in un locale il cui nome è una garanzia, Gulash Museum (Schulerstrasse 20). Il ristorante non colpisce certo per la sua estetica, ma propone una scelta pressoché infinita della pietanza di origine ungherese.



Un soggiorno a Vienna, poi, non può dirsi completo se non si prova la Wiener Schnitzel. Si tratta di una cotoletta e il suo aspetto può anche non indurre in tentazione chi è abituato a vederla spesso nei menu italiani. Il suggerimento è provarla e preferibilmente farlo nel posto giusto. Il luogo dove gustarla è Figlmüller, soprattutto nella sua sede storica in Wollzeile 5. Il posto ha un’aria semplice e si possono trovare suoi cartelloni pubblicitari dall’aeroporto fin nelle varie stazioni della metro. Deterrente alla frequentazione perché può far pensare che si tratti di un ritrovo prettamente turistico, anche se non è affatto così. Fatto sta che le Wiener Schnitzel sono da primato: sottili, enormi (tanto da sconfinare tranquillamente dal piatto), croccanti e saporite. Il contorno che le accompagna è un’insalata di patate e songino, condita con aceto balsamico, uovo e cipolla. Importante è ricordare che Figlmüller chiude alle 22,30 e non serve birra, ma solo vino.



Se nello stomaco fosse rimasto ancora un po’ di posto, il Café Hawelka (Dorotheergasse 6) propone un dolce dopocena. Dopo le 21, infatti, in questo ritrovo degli intellettuali dall’atmosfera bohémien, si possono ordinare i Buchteln, rotoli con marmellata di albicocche. Per chi è alla ricerca di un ambiente più internazionale c’è, invece, lo Sky bar, al settimo piano di Kartnerstrasse 19, con ampia scelta di cocktail, luci soffuse, servizio impeccabile e dove si possono contare le tegole smaltate che abbelliscono il tetto di Stephansdom e i prezzi sono di poco superiori a quelli di un simile locale italiano.



Per riportare in Italia un po’ dei sapori assaggiati è da mettere in programma una visita nel famoso Julius Meinl (Am Graben 19). Si tratta di un vero e proprio centro commerciale del palato. Sugli scaffali si possono trovare prodotti da ogni parte del mondo, accuratamente divisi per nazionalità. C’è di tutto, anche quello che si ignorava potesse esistere e, ovviamente, molte prelibatezze austriache. Altra tappa è il mercato di Natschmarkt, vicino al palazzo della Secessione, dove si possono assaggiare e acquistare cibi della cucina austriaca, araba, ma anche tante spezie. Molti i chioschi presenti, dove consumare un pasto veloce.



Un po’ fuori dalla città, nella periferia viennese, ci sono tante trattorie con giardino. Tra queste c’è Grünspan, un’ex-casa di viticoltori nel distretto di Ottakring, Prilisauer a Hütteldorf, una tipica e tradizionale trattoria viennese che propone un’ottima cucina, o anche Pfarrwirt a Heiligenstadt, un edificio medievale con una stupenda sala barocca. Il consiglio spassionato è di evitare i luoghi comuni e di provare ad assaggiare il vino viennese: sarà una deliziosa scoperta, anche per chi proviene da una patria del nettare degli dei come l’Italia.



Malgrado, appunto, le occasioni per familiarizzare con nuovi sapori e culture culinarie siano davvero numerose, è chiaro che resterà pur sempre del tempo tra un pasto e l’altro. E per fortuna, sarebbe da aggiungere, perché la capitale dell’Austria, oltre ai suoi palazzi, ai musei, alle case di musicisti e alle sue attrattive, propone anche un ricco e interessante calendario di eventi per la bella stagione.



Magari, per smaltire qualche caloria di troppo accumulata tra un pranzo e l’altro, si potrebbero percorrere i 21 km di lunghezza dell’isola del Danubio, che quest’anno giunge al suo venticinquesimo compleanno. A fine giugno qui si svolge uno dei più grande festival musicali all’aperto, la festa dell’isola del Danubio e le trecento ore di programma propongono dalla tradizionale Schrammelmusik alla musica pop. Inoltre, da qui è possibile fare il bagno nel fiume, fare scuola di surf o noleggiare barche.



Fino al 30 giugno, poi, sarà in corso presso l’Albertina la mostra Bosch, Bruegel, Rembrandt, Rubens, con i pezzi forti dei loro disegni.



Per chi, invece, vuole scoprire un membro della famiglia imperiale poco conosciuto fino al 18 agosto all’Hofmobiliendepot, Möbel Museum Wien (Museo del Mobile),c’è la mostra Massimiliano del Messico: il sogno di regnare. Il fratello minore dell’imperatore Francesco Giuseppe viene presentato attraverso oggetti personali, foto, scritti e ricordi.



Per circa un mese, dal 17 giugno fino al 10 luglio, si svolge il Jazz Fest Wien. Le più belle location della città si trasformano in palcoscenici per concerti jazz.



Infine, per tutta l’estate, la voglia di stare all’aperto esplode lungo il canale del Danubio, che propone una svariata offerta gastronomica, beach feeling, musica selezionata da DJ, concerti live, open art, nonché infrastrutture sportive e balneari.



Per trovare l'albergo più adatto, il consiglio è cercarlo fuori dal Ring, perché si può arrivare a spendere molto meno e, nello stesso tempo, i mezzi pubblici sono così perfettamente funzionanti de collegare ottimamente l'intera città. Un sito di riferimento può comunque essere quello dell'Austria per l'Italia.



Info: tutte le informazioni sulla ricca primavera estate viennese, sui musei e sui concerti, sulla Vienna Card e sulle offerte alberghiere sul sito www.vienna.info
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