Da Tokyo viene fuori una Puglia d'oro. Vito Dell'Aquila nel taekwondo, Massimo Stano e Antonella Palmisano nella marcia 20 km (l'olimpionica di Mottola è stata premiata ieri e oggi farà rientro a Roma, in attesa della festa che le sta preparando la comunità tarantina). Senza dimenticare i due argenti di Luigi Samele, tra l'individuale e la scherma a squadre. Ieri è andata male per Silvia Semeraro, che sul tatami ha lasciato testualmente sangue e lacrime, ma non è riuscita a superare la pool per un nonnulla. La Puglia che torna a casa da Tokyo, però, è una fotografia meravigliosa.
La forza dei vivai giovanili
Una vittoria continua, o quasi, costruita con i vivai, con i settori giovanili.
Marcia e corsa: sport senza strutture
«I vivai si sono sempre sviluppati per marcia e corsa campestre. Per fare altro servono, per esempio, rettilinei, ostacoli, materassi, le gabbie per il lancio del peso e per quello del disco. Ecco, il problema delle strutture esiste. Questo, però, è il momento giusto per investire sullo sport e sull'atletica, perché viviamo un sogno. E poi così si tolgono i ragazzini dalla strada, si insegna loro qualcosa, si evita che prendano brutte strade».
Il momento, però, è buono e infatti sono tanti i comuni che stanno provvedendo alla ristrutturazione e alla riqualificazione degli impianti. Ora la Fidal insiste. E il Coni, invece, gode. La Puglia d'oro è nata così, ma il presidente regionale Angelo Giliberto ha le idee ben chiare: «Questo successo nasce da un progetto di dieci anni fa, per quanto riguarda la marcia. Avevamo fatto una valutazione su un settore depresso e piano piano questo è cresciuto con numeri esponenziali, sia individuali che di società. È partito tutto da lì, poi i presidenti di società e i tecnici hanno fatto il resto e sono stati bravissimi». Puglia d'oro anche nel taekwondo: «Per quanto riguarda il taekwondo - prosegue il presidente Giliberto - è risaputo che a Mesagne è un qualcosa di straordinario. Poi si è esteso in tutta la regione, anche perché c'era stato l'oro di Molfetta che aveva fatto da volano. E il presidente nazionale di quella federazione è di Mesagne, Angelo Cito». Anche per lui parte tutto dai ragazzi: «È fondamentale, senza partire dai vivai e senza persone che sappiano lavorare sui ragazzi è impossibile andare avanti. Il movimento nasce da lì». Al momento, tra maggiorenni e minorenni, ci sono 207.000 tesserati in Puglia. I giovani come il motore di una regione che corre - letteralmente - e che programma. I giovani divisi tra scuola e sport, o in alcuni casi con un programma, come il Piano Sportivo Calasso, liceo di Lecce con indirizzo scientifico-sportivo. «La rilevanza dello sport - ci spiega la preside Anna Maria Vernaleone - per il nostro liceo è stato sempre un valore aggiunto, come volano anche per lo studio. I nostri studenti, spesso atleti di livello agonistico, hanno condiviso con noi il doppio percorso quello dell'impegno sportivo e quello dell'impegno scolastico. È un patto tra le famiglie, gli studenti e la scuola. Gli impegni sportivi vengono comunicati alla scuola, così programmiamo anche l'aspetto scolastico. L'importanza dello sport è fondamentale, i ragazzi si sentono protagonisti perché crescono in questa scuola. Sono studenti-atleti e questo per loro è importante perché si sentono compresi. Gli impegni dei ragazzi potrebbero pregiudicare il percorso scolastico, se non programmati precedentemente. Il nostro piano è proprio questo, condividere l'impegno e organizzare tutto al meglio».
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