Nella perenne corsa all’individuazione di un farmaco efficace contro il Covid-19, va segnalata (pur con tutte le cautele del caso), una molecola sviluppata dall’azienda americana Merck & Co Inc insieme alla Ridgeback Bio, il molnupiravir. I media americani riferiscono che il farmaco, inizialmente messo a punto per combattere l’influenza, si è dimostrato efficace nel ridurre più velocemente l’infezione, nei risultati preliminari dei suoi testi clinici - attualmente in fase 2 - effettuati con pazienti da poco risultati positivi al Covid-19.
U.S. drugmaker Merck & Co Inc said on Saturday the experimental antiviral drug molnupiravir it is developing with Ridgeback Bio showed a quicker reduction in infectious virus in its phase 2a study among participants with early COVID-19. https://t.co/fJvGRQ8ocD
— Reuters Health (@Reuters_Health) March 6, 2021
«I risultati dell’obiettivo secondario di questo studio, vale a dire la più veloce remissione dell’infezione in pazienti trattati all’inizio dell’infezione, sono promettenti», ha detto William Fischer, professore associato di medicina presso l’Università del Nord Carolina, in una nota diffusa dalle due compagnie.
Fasi 2 e 3
I risultati della fase 1 della sperimentazione sull'uomo erano stati pubblicati su "Antimicrobial Agents and Chemotherapy". L'indagine ha riguardato 130 persone in salute, ed era incentrata in particolare sulla sicurezza del prodotto. Meno di metà del campione che non ha preso il placebo ha riportato effetti avversi, per il 93,3% lievi. Il molnupiravir, chimicamente parlando, è un ribonucleoside biodisponibile oralmente, che inibisce la replicazione di diversi coronavirus, tra cui proprio il SARS-CoV-2, l'agente patogeno che causa il Covid-19.
L’antivirale è attualmente in fase 2/3 del processo di sperimentazione clinica, che dovrebbe essere completato per il mese di maggio. La Merck ha deciso di focalizzare la propria attenzione sui farmaci anti Covid dopo che due vaccini, messi a punto dalla stessa azienda, non avevano dimostrato la necessaria efficacia, e il programma di continuare a svilupparli era stato abbandonato lo scorso gennaio.
«In questa fase in cui c’è un gran bisogno di trattamenti antivirali contro il Sars CoV-2, che non viene soddisfatto dai farmaci esistenti, siamo molto incoraggiati da questi dati preliminari», ha detto Wendy Painter, Chief Medical Officer della Ridgeback.
Ulteriori studi di questo antivirale ancora allo stato sperimentale sono in corso, riferisce il Wall Street Journal. Se si rivelerebbe efficace nel trattare persone malate di Covid-19, il farmaco andrebbe ad affiancarsi a un arsenale finora molto limitato, a disposizione attualmente dei medici in prima linea, e sarebbe anche il primo antivirale che si può assumere oralmente. Il mondo scientifico, e non solo, attende quindi con molto interesse il completamento della sperimentazione.
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A pill reduced infectious virus in Covid-19 patients in a mid-stage study. Larger trials are under way exploring whether it prevents severe illness and death. https://t.co/R8i7ssSyyn
— The Wall Street Journal (@WSJ) March 6, 2021