Concessioni balneari: Palazzo Chigi convoca i Comuni, ma dopo le Europee

L’incontro del tavolo tecnico ristretto alle sole PA è stato fissato per il 12 giugno

Concessioni balneari: Palazzo Chigi convoca i Comuni, ma dopo le Europee
di Maurizio TARANTINO
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Mercoledì 8 Maggio 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 10 Maggio, 14:03

I giudici del Consiglio di Stato si sono riservati di decidere sulla proroga automatica delle concessioni nazionali. L’udienza che dovrebbe sciogliere i nodi sul termine delle concessioni si è tenuta, in Sezione semplice, per la bocciatura da parte della Cassazione del precedente dispositivo che non aveva tenuto conto del ricorso dei sindacati e della Regione Abruzzo. L’orientamento dei giudici dell’Adunanza plenaria era stato molto chiaro: si devono disapplicare tutti i provvedimenti che allungano fino al 2033 la scadenza degli affidamenti, in quanto la legge europea è sovraordinata rispetto a quella nazionale. Una puntualizzazione che nasce dall’applicazione della cosiddetta direttiva Bolkestein, obbligatoria per l’Unione Europea in tema di spiagge per favorire la concorrenza, da tempo bloccata con il sistema delle proroghe automatiche portate avanti dai diversi governi nazionali nel corso degli ultimi decenni.

La decisione

Se i giudici decideranno di rinviare la decisione all’Adunanza plenaria, come richiesto dai legali dei gestori, allora la questione si potrebbe chiudere in pochi giorni, altrimenti, se ci sarà una sentenza della sezione semplice, i tempi potrebbero allungarsi. I concessionari, rappresentati dalla professoressa Maria Alessandra Sandulli e dall’avvocato Bartolo Ravenna, dal presidente Sib, Antonio Capacchione insieme al professor Vicenzo Cerulli Irelli (per conto della Regione Abruzzo), potrebbero infatti presentare un ricorso per chiedere che il tema venga trattato dalle Sezioni unite. Per conto del comune di Lecce presenziavano gli avvocati Silvestro Lazzari e Laura Astuto, per l’amministrazione di Ginosa, l’avvocato Giuseppe Misserini, mentre il professor Marcello Cecchetti era in aula per conto dell’AgCom.

Quanto deciso dall’Adunanza plenaria, raccoglieva le richieste di chiarimento dell’amministrazione di Carlo Salvemini contro la sentenza del Tar Lecce che aveva difeso la maxi proroga del governo Conte e del contenzioso riguardante il comune di Ginosa che aveva esteso il termine delle proprie concessioni al 2033, decisione dichiarata illegittima in base alla sentenza plenaria del Consiglio di Stato del 2021. L’Autorità italiana Garante della concorrenza e del mercato aveva fatto ricorso alla Corte di Giustizia europea sul provvedimento del comune tarantino, affermando che l’affidamento delle spiagge italiane deve passare attraverso una procedura di messa a gara trasparente.

La Presidenza del Consiglio

Intanto Elisa Grande, presidente del tavolo tecnico consultivo presso la Presidenza del Consiglio, ha fissato per il 12 giugno prossimo una riunione ristretta, cioè solo con le amministrazioni pubbliche, per discutere di concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali, «ai fini della definizione dei lavori all’esito dell'interlocuzione con la Commissione europea». Al centro del ragionamento la famosa mappatura dei litorali italiani in cui emergerebbe che solo il 33% delle spiagge sarebbe occupato da ombrelloni e lettini. La risorsa insomma non sarebbe “scarsa”, permettendo in questo modo di evitare l’applicazione della direttiva Bolkestein. Una tesi contrastata dalla Ue che aveva smentito il metodo ricognitivo esclusivamente “quantitativo”. La nuova data servirà a definire le strategie politiche, con la speranza, neanche troppo nascosta, che i futuri interlocutori europei eletti a giugno, possano essere più indulgenti.

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