Case green, oggi via libera alla direttiva Ue: cosa prevede, quali sono le regole e quanto costerà adeguare gli immobili

di Marta Giusti
Venerdì 12 Aprile 2024, 15:58 | 1 Minuto di Lettura

Le nuove regole

Il nuovo dispositivo Ue prevede che gli stati possano scegliere di esentare edifici specifici dalle norme, come edifici storici, luoghi di culto o edifici di proprietà delle forze armate. Gli stessi stati dovranno garantire che il consumo medio di energia primaria degli edifici residenziali sarà ridotto del 16% nel 2030 e del 20-22% nel 2035. Almeno il 55% della riduzione energetica sarà ottenuta attraverso la ristrutturazione degli edifici più deteriorati, che rappresentano il 43% degli edifici residenziali performanti. Negli sforzi di rinnovamento metteranno in atto misure di assistenza tecnica e di sostegno finanziario, con particolare attenzione alle famiglie vulnerabili. Per decarbonizzare il settore edilizio, i piani nazionali di ristrutturazione degli edifici includeranno una tabella di marcia con l’obiettivo di eliminare gradualmente le caldaie a combustibili fossili entro il 2040. Le nuove norme garantiranno l'attuazione di impianti idonei di energia solare nei nuovi edifici, negli edifici pubblici e in quelli esistenti non residenziali in fase di ristrutturazione che richiedono un permesso. Forniranno inoltre infrastrutture per la mobilità sostenibile, compresi punti di ricarica per auto elettriche all’interno o accanto agli edifici, precablaggi o condutture per ospitare future infrastrutture e parcheggi per biciclette. La direttiva sarà ora firmata e pubblicata sulla Gazzetta ufficiale. Gli stati avranno due anni per recepire le disposizioni della direttiva nella loro legislazione nazionale. La Commissione riesaminerà la direttiva entro il 2028, alla luce dell’esperienza acquisita e dei progressi compiuti durante la sua attuazione.

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