Assegnazioni delle case popolari, assolto l'ex segretario comunale di Lecce

Il Tribunale di Lecce
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Giovedì 28 Gennaio 2021, 17:25 - Ultimo aggiornamento: 18:08

Assolto l’ex segretario comunale di Palazzo Carafa nel processo sullo scambio voti-case popolari riguardante i cinque imputati che hanno scelto di farsi giudicare con il rito abbreviato: Vincenzo Specchia, 67 anni, di Galatina  è stato assolto dal giudice per l'udienza preliminare Edoardo D'Ambrosio con la formunale "per non aver commesso il fatto". Accolte le richieste dei pubblici ministeri Roberta Licci e Massimiliano Carducci, nonché dell'avvocato difensore Andrea Sambati,  motivate dalla mancanza dell’elemento soggettivo del reato. Ossia l’assenza della consapevolezza e della volontà di favorire l’assegnazione dell’alloggio parcheggio a Raffaele Liccardi, attestando la conformità di legge della delibera del 6 marzo del 2015 (ne rispondono in altra sede l’ex assessore Attilio Monosi, lo stesso assegnatario ed i dirigenti comunali Paolo Rollo e Piera Perulli).

Assoluzione anche per la presidente regionale della Croce Rossa Italiana, Ilaria Decimo, 45 anni, di Lecce (avvocati Luigi ed Arcangelo Corvaglia): fatto non sussiste.

Condannati per voto di scambio Serena Cervelli e Stefano Armenta, 35 anni e 60 anni, di Lecce (avvocato Germana Greco): sei mesi di reclusione a testa, a fronte di una richiesta rispettivamente  3 anni e mezzo e 3 anni. Ed assolti la prima dal falso ed il secondo dalla corruzione. Nel merito l'accusa riguarda l’alloggio assegnato a Licciardi in cambio del voto promesso all'ex assessore comunale Attilio Monosi alle elezioni europee del 2014 ed alle regionali del 2015.

La Cervelli risponde di avere usufruito di un alloggio a lei gradito (25 euro mensili, il canone), nonostante, peraltro, fosse morosa di 1.150 euro. 

Infine è stato assolto dalle accuse di falso e di concorso in abuso di ufficio Sergio Marti, 45 anni, di Lecce (avvocato Antonio Savoia).

L’assoluzione di Ilaria Decimo era stata invocata perché il fatto di cui risponde non è più previsto dalla legge come reato: è contestata la violazione del regolamento comunale mentre ora l’abuso di ufficio è ora previsto solo come violazione di legge. Nell’imputazione originaria la Decimo rispondeva in concorso con l’ex assessore Monosi e il funzionario Pasquale Gorgoni, dell’assegnazione dell’immobile di viale Grassi 111/A, confiscato alla mafia e destinato all’emergenza abitativa, alla sede della Croce Rossa Italiana a titolo gratuito: «Rammentando (Monosi, ndr) nel contempo alla Decimo l’imminenza delle prossime scadenze elettorali delle amministrative 2017 e delle primarie 2016 per le quali riceveva assicurazioni dalla Decimo circa il sostegno della Croce Rossa Italiana».

Intanto prosegue in aula bunker il processo con rito ordinario che vede coinvolti gran parte degli imputati. Fra questi gli ex assessori Luca Pasqualini e Monosi.

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