Voli tagliati, l'ira degli imprenditori pugliesi: «Dobbiamo farci sentire»

Voli tagliati, l'ira degli imprenditori pugliesi: «Dobbiamo farci sentire»
di Giuseppe MARTELLA
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Domenica 17 Settembre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 18 Settembre, 20:22

Una terra di confine che rischia di essere marginalizzata. I tagli sui voli da e per la Puglia e per il Salento in particolare rischiano di lasciare indietro tutto un territorio. L’ultima sforbiciata ai collegamenti tra l’aeroporto di Brindisi e Roma compiuta da Ita Airways, operativa dal mese prossimo, ha messo ancora più in risalto una situazione deficitaria in termini di servizi che mette in difficoltà buona parte dei pugliesi. 

Le reazioni


«Quanto verificatosi con la cancellazione da parte di Ita del volo di metà mattinata da Brindisi verso la Capitale è molto grave – tuona Nicola Delle Donne, presidente di Confindustria Lecce – in quanto la Puglia, in particolare la sua parte meridionale è trattata peggio di altre aree che pure soffrono della problematica legata alla continuità territoriale. Dobbiamo farci sentire. Il nostro è un territorio che soffre non poco per la logistica dei trasporti tanto per le ferrovie quanto per la quota aerea. Scelte scellerate che si riverberano sull’utenza che paga disservizi e costi economici notevoli per soggiorni che si rendono necessari perché mancano i collegamenti giornalieri». Il numero uno di Confindustria Lecce continua nel suo ragionamento: «Un dazio importante pagano le aziende e gli imprenditori del territorio che nel 2023 hanno il diritto di organizzare le loro attività anche facendo affidamento su trasporti idonei, moderni ed efficienti. Non possiamo sottostare ai ricatti di competitor privati, in particolare di quelle come Ryanair che non merita più le provvidenze pubbliche. È necessario – chiosa Delle Donne - rivolgersi ad altre compagnie». 
Su una questione tanto spinosa e complessa interviene anche il commissario straordinario della Camera di Commercio di Taranto, Gianfranco Chiarelli: «Da troppo tempo registriamo un importante deficit di attenzione nei riguardi del nostro territorio. Una mancanza che si è acuita negli ultimi anni. È sempre più problematico il rapporto di una grossa parte della Puglia con i trasporti, una situazione che pesa e non poco – aggiunge – sulle possibilità di sviluppo di un territorio che non vertono soltanto sul turismo ma anche su tutti gli altri settori produttivi oggi molto penalizzati da queste scelte». Il commissario straordinario della Camera di Commercio ionica rammenta come l’Aeroporto del Salento serva una parte di Puglia che comprende le province di Lecce, Brindisi e Taranto, ma anche aree importanti di Basilicata e Calabria e aggiunge: «È improcrastinabile fare fronte comune e alzare la voce a difesa del territorio e del suo futuro. La politica, le istituzioni, i sindacati e il mondo dell’impresa devono parlare attraverso una voce univoca e senza ulteriori tentennamenti. Dinanzi a ogni cosa deve esserci l’interesse collettivo». 
Contro le ultime scelte operate dalle compagnie aeree fa sentire la sua voce anche il consigliere regionale capogruppo de La Puglia Domani, Paolo Pagliaro. «Altro che potenziamento, per l’aeroporto di Brindisi è in atto un continuo impoverimento. Di voli, collegamenti, servizi, di tutto ciò che dovrebbe far decollare l’infrastruttura-perno della mobilità nel Salento, e che invece continua a subire tagli. L’ultimo in ordine di tempo è – rammenta Pagliaro - il collegamento Ita con Roma, di cui è prevista la soppressione dal prossimo mese. Per chi è diretto nella Capitale, rimane solo il volo delle 6.25». Il capogruppo Pagliaro attacca: «È ormai innegabile che ci sia un preciso disegno di penalizzare lo scalo brindisino a tutto vantaggio di quello barese. Lo ripetiamo da anni, sollecitando un cambio di passo e interventi strutturali, una nuova visione che guardi al futuro, al vero decollo del nostro aeroporto. Abbiamo più volte pungolato Aeroporti di Puglia – rimarca l’esponente de La Puglia Domani nell’assise regionale - evidenziando criticità e inefficienze che sono sotto gli occhi di tutti, e che dirottano su Bari il traffico passeggeri e i flussi turistici». 
A chiudere le interessanti riflessioni del brindisino Angelo Contessa, amministratore unico del Consorzio Stabile Build Scarl: «Il trasporto aereo e la funzionalità dell’aeroporto sono di fondamentale importanza per un territorio di confine come deve considerarsi il Salento. Se l’aerostazione di Bari perde un volo verso Roma il disagio si recupera in auto o treno, se accade a Brindisi il risultato è molto più grave». Contessa alimenta il suo ragionamento: «Con la diminuzione dei collegamenti aerei con la Capitale, è complicato viaggiare in giornata. C’è un aggravio dei costi, pernottare in un B&B costa qualche centinaio di euro e le spese dell’albergo sfiorano il migliaio di euro». Se alla penuria di voli si aggiunge l’assenza dell’alta velocità su rotaie, è difficile per l’amministratore del Consorzio Stabile Build Scarl pensare a investimenti sul lungo periodo nel Salento: «Un imprenditore ha bisogno di certezze anche sul piano dei trasporti. Si apra subito un tavolo di confronto che veda in prima fila la Regione Puglia in modo da spingere al ripristino di una situazione di normalità e anzi – l’auspicio di Contessa -a un aumento delle rotte da e verso il Salento».
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