IN PROVINCIA DI LECCE
Le vie dell’olio
Durante le Giornate di Primavera 2023 verrà proposto un percorso sulle “Vie dell’olio” in provincia di Lecce, alla scoperta di questa antica produzione e del suo impatto sul territorio, sulla società e sull’economia. Tra le tappe, il frantoio ipogeo di San Ligorio a Lecce, risalente probabilmente al XVIII secolo, in parte scavato nel banco roccioso e in parte edificato in muratura di conci di tufo e dotato di due vasche per la molitura, numerosi alloggiamenti dei torchi, due stalle, sette sciave e cucina con camino. Oltre a visitare il frantoio, si potrà scoprire il borgo di San Ligorio, nato come aggregazione masserizia con fabbricati e terre dipendenti che incorporavano “fondi seminatori”, "fondi olivati”, latifondi, un boschetto con prevalenza di lecci e giardini. Sulle “vie dell’olio” si incontrerà, inoltre, il tipico frantoio ipogeo salentino di Castri di Lecce – Comune che presenta nello stemma l'albero d'ulivo con un tralcio di vite, simboli della tradizionale attività agricola e olivicola – risalente ai secoli XVII-XVIII. Esempio di architettura bioclimatica, ha permesso di mantenere nell'ambiente una temperatura di 18-20 gradi, adatta a favorire la lavorazione delle olive e la produzione dell'olio. Ancora, si potrà visitare uno dei terreni di Olivami ETS a Carpignano Salentino, associazioneche vuole ripopolare le campagne devastate da xylella grazie alle varietà più resistenti al batterio, il leccino e la favolosa; si potrà contemplare il monumento alla memoria de Il campo dei giganti a Nardò, un progetto di land art a cura di Ulderico Tramacere che, attraverso l’uso della calce applicata sui tronchi di un centinaio di ulivi attaccati da xylella, intende rappresentare la catarsi, la purificazione e la rinascita; si potrà scoprire il curatissimo frantoio oleario ipogeo di Palazzo Granafei a Gallipoli, elemento simbolo della città che fin dal XVI secolo fu la principale piazza di esportazione del Regno di Napoli in Europa. E poi si visiterà il cinquecentesco Palazzo Marchesale Del Tufo a Matino, che fu di proprietà di una famiglia di feudatari e grandi proprietari terrieri arricchiti attraverso il mercato dell’olio ed è caratterizzato dalle bellissime scuderie.